Dona ora con SMS al numero 45587! 

Dal 12 al 26 febbraio 2023 numero solidale 45587

In occasione del 14 febbraio, Giornata delle Cardiopatie Congenite, raccolta fondi  per finanziare operazioni di cardiochirurgia pediatrica per i casi più gravi 

Ci sono Paesi dove i bambini malati di cuore non hanno speranza di cura, perché c’è la guerra o perché le condizioni socio-economiche non consentono un’adeguata assistenza sanitaria. Per questo nasce il progetto Cuori in emergenza promosso dall’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. onlus, che porta i bambini gravemente cardiopatici in Italia per operarli presso l’I.R.C.C.S. Policlinico San Donato.  

Per sostenere Cuori in emergenza, anche in occasione della Giornata delle Cardiopatie Congenite, dal 12 al 26 febbraio è attiva una campagna con numero solidale 45587. Inviando un SMS si possono donare 2 euro, 5 o 10 euro con una chiamata da rete fissa. 

Ogni anno nel mondo nascono 2 milioni di bambini malati di cuore, di cui 1 milione e 500.000 non hanno speranza di vita perché nati in Paesi poveri. Infatti, nonostante le patologie cardiache congenite abbiano ovunque un’incidenza simile, nei Paesi in Via di Sviluppo la mancanza di un’assistenza sanitaria efficace rende le cardiopatie infantili una vera e propria urgenza sociale. 

Da 30 anni Bambini Cardiopatici nel Mondo, grazie al supporto volontario di affermati cardiochirurghi e specialisti, cura i piccoli nati nelle aree più difficili del pianeta organizzando missioni operatorie all’estero, formando i medici locali e costruendo centri di cardiochirurgia pediatrica. La grave crisi internazionale, che a partire dal 2016 ha coinvolto diversi Paesi in cui la onlus operava da tempo, ha però reso sempre più ardua l’organizzazione di missioni operatorie in loco. Da allora è attivo il progetto Cuori in emergenza, che in questi anni ha salvato la vita a 118 bambini. 

In media ogni operazione costa complessivamente circa 18.000 euro. Nello specifico per ciascun caso Bambini Cardiopatici nel Mondo, da sola o in partnership con altri enti e associazioni, assicura la copertura di tutte le spese necessarie per il trasferimento da e per il Paese di origine, per la degenza ospedaliera, per gli esami diagnostici, per l’intervento chirurgico e i trattamenti nel periodo post operatorio, ma anche per l’accoglienza dei familiari presso strutture esterne all’ospedale durante il periodo in cui i piccoli pazienti sono ricoverati presso il reparto di Terapia Intensiva. 

Numero solidale 45587dal 12 al 26 febbraio 2023. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. È di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb e Tiscali e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da TWT, Convergenze, PosteMobile. 

L’associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo – A.I.C.I. Onlus nasce nel 1993 con l’obiettivo di dare una speranza di vita ai bambini con cardiopatia congenita che ogni anno nascono nel mondo nei Paesi in Via di Sviluppo. Fondata con il supporto volontario di alcuni tra i più affermati cardiochirurghi e specialisti guidati dal Prof. Alessandro Frigiola (Direttore dell’Area di Cardiochirurgia Pediatrica e del Congenito Adulto e Responsabile della Cooperazione Internazionale dell’ I.R.C.C.S. Policlinico San Donato di San Donato Milanese) e dalla Prof.ssa Silvia Cirri (Responsabile dei Servizi di Anestesia e Rianimazione e di Terapia Intensiva dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano),  si avvale di oltre 150 chirurghi, medici, infermieri e tecnici volontari. 

In 30 anni di attività l’Associazione ha effettuato 475 missioni operatorie e oltre 4.317 operazioni salvavita. Ad oggi ha finanziato più di 367 borse di studio per medici e ha contribuito alla progettazione e realizzazione di tre centri cardiochirurgici a Shisong (Camerun), a Damasco (Siria) e a Dakar (Senegal) e 2 terapie Intensive pediatriche a Lima e al Cairo. Al momento sta inoltre realizzando un centro di formazione per giovani medici presso l’University College Hospital di Ibadan (Nigeria). 

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